Frode su carta di credito: come ottenere il rimborso

Qualcuno è riuscito ad appropriarsi indebitamente dei soldi sulla tua carta di credito? Purtroppo devo dirti che le truffe sono all’ordine del giorno e non è raro incappare in situazioni spiacevoli come questa. Però non disperare, agendo rapidamente è possibile recuperare il denaro che ti è stato sottratto illecitamente.

In questo articolo si spiega come ottenere il rimborso nel caso in cui tu sia stato vittima di una frode su carta di credito. Inoltre, sono elencati nel testo anche i principali tipi di truffe a danno di coloro che posseggono una carta di pagamento e come fare per scongiurare questa spiacevole evenienza.

Siccome in queste situazioni la tempestività è importantissima, non perdere altro tempo e scopri come ottenere il rimborso. Dimenticavo… prima di tutto, se non lo hai già fatto, blocca immediatamente la carta di credito, puoi farlo tu telefonando al numero verde del circuito di cui essa fa parte, i principali sono: Visa, CartaSi, MasterCard, American Express. In fondo alla pagina trovi i principali numeri di riferimento.

Carte di credito

Frode su carta di credito: come farsi rimborsare

Come accennato nella introduzione, in caso di frode su carta di credito agire con tempestività è molto importante. La banca, infatti, potrebbe decidere di non prendere in considerazione una denuncia fatta molto tempo dopo che sia avvenuta la frode. Quindi è importante, non appena scopriamo di aver subito una frode sulla carta di credito, recarsi immediatamente al comando dei Carabinieri o della Polizia più vicino a casa propria e denunciare l’accaduto.

Con la denuncia in mano ci si deve subito recare nella sede della banca che ha emesso la carta ed effettuare il disconoscimento delle operazioni fraudolente e procedere, per ovvi motivi se non lo hai già fatto con il blocco istantaneo della carta e la richiesta del rimborso. L’istituto di credito a questo punto, provvede a fornire una carta sostitutiva.

Le tempistiche del rimborso varieranno da banca a banca. Solitamente, soprattutto se si tratta di carte di credito, il rimborso avviene in tempi brevi. Ma nell’evenienza in cui l’ente a cui si fa capo non risponda entro 1-2 mesi, allora si può procedere con un’operazione di reclamo direttamente allo sportello, o eventualmente online, inoltrando tutta la documentazione necessaria.

C’è anche da considerare l’eventualità che l’istituto di credito rifiuti il rimborso, anche se la denuncia è stata presentata tempestivamente. In questo caso è possibile rivolgersi all’Arbitro Bancario e Finanziario (ABF). Questo è un sistema di risoluzione controversie della banca di Italia ed il ricorso ha un costo di 20€ che verrà restituito a colui che ha sporto denuncia nel caso in cui il ricorrente vinca. Per avere maggiori informazioni, puoi consultare direttamente il sito arbitrobancariofinanziario.it nella pagina dedicata “Presentare un ricorso“.

Nel caso in cui tutti i metodi precedenti siano risultati fallimentari oppure non rispondano alle esigenze di colui che è stato frodato, è d’obbligo sottolineare che è possibile ottenere giustizia rivolgendosi al proprio avvocato e procedere quindi per vie legali.

Clonazione: diritti e doveri

Un paragrafo a parte merita il rimborso delle somme spese in caso di clonazione della carta di credito. In primo luogo dobbiamo dire che è possibile che in caso di clonazione o di qualsiasi utilizzo fraudolento della carta, la banca applichi una franchigia. Questa può essere rimossa aumentando i parametri di sicurezza della carta di pagamento. Altre volte, gli istituti offrono al cliente un indennizzo nel caso in cui la frode gli abbia causato danni ingenti.

Secondo la legge (Trib. Campobasso sent. n. 479/2013 e Trib. Milano, sent. del 27.12.1982.), il correntista ha il diritto di richiedere la somma indebitamente prelevata dal conto corrente, nel caso in cui la carta di credito non sia stata smarrita. Infatti, l’ente che emette la carta è tenuto per legge a “proteggere” il sistema utilizzato per compiere le transazioni, prevenendo la clonazione delle carte stesse.

Anche in questo caso la trafila da seguire è la stessa per ogni tipo di truffa. Inoltre, entro 60 giorni dalla data di emissione dell’estratto conto si deve inviare una contestazione ai Servizi Interbancari che comprende:

  • L’estratto conto
  • Una fotocopia fronte-retro della carta di credito che è stata clonata tagliata in due
  • Una copia della denuncia fatta alle Forze dell’Ordine.

Ricordiamo che anche nel caso in cui sulla carta di pagamento fosse disponibile una cifra irrisoria, non sporgere denuncia e cambiare carta non può rappresentare una soluzione. Infatti la Cassazione (Cass. sent. n. 6751/2016) ha sancito che non si esclude l’imputabilità delle operazioni in capo all’intestatario. Ma quali sono le principali truffe in cui è possibile incappare?

Frode su carta di credito: elenco delle principali tipologie di truffe 

Nel 2018, con le nuove tecnologie, i truffatori hanno escogitato numerosi modi per entrare in possesso del denaro caricato sulle carte di pagamento delle proprie vittime. La maggior parte dei reati vengono perpetrati online, rendendo difficile in questo modo rintracciare il malvivente. Vediamo insieme alcuni dei metodi più utilizzati da questi criminali per appropriarsi delle somme di denaro sulle carte di pagamento dei poveri malcapitati.

Microcamera sullo sportello: si tratta una prassi assai diffusa per attuare una frode su carta di credito, questa è molto utilizzata dai malviventi e consiste nell’installare microcamere sopra lo sportello bancomat, così da entrare in possesso del PIN della carta, filmando il momento in cui la vittima digita sul tastierino alfanumerico il proprio PIN. Le micro camere ovviamente non sono visibili, poiché vengono inserite in posti in cui non è facile notare, come le viti a sostegno dei vetrini delle luci. Le telecamere sono spesso abbinate ad altri dispositivi come lo skimmer.

Skimminglo skimmer è un altro tipo di dispositivo che viene montato nella fessura di inserimento delle carte di pagamento degli sportelli. L’apparecchiatura serve a legge ed immagazzina i dati contenuti nelle bande magnetiche delle carte che inseriamo nello sportello bancomat. Questo unito alle microcamere per leggere i PIN riesce a far ottenere ai malfattori tutte le informazioni necessarie per poter prelevare soldi dalla carta.

Un altro modo con cui i truffatori esercitano lo “skimming”, è dotando i propri esercizi commerciali di due POS. La truffa consiste nello strisciare una prima volta la carta in un POS dotato di un dispositivo come quello utilizzato per appropriarsi dei dati delle carte negli sportelli bancomat, e una seconda volta nel POS “vero” consegnando al povero malcapitato lo scontrino della transazione, in modo da non farlo insospettire. Ovviamente il truffatore verrà a conoscenza del PIN della carta installando telecamere nel suo esercizio o semplicemente guardando il cliente ignaro di tutto mentre lo digita.

Trashingil tashing deriva dal vocabolo inglese “trash” che vuol dire spazzatura. Infatti il reato consiste nel rovistare nei cestini della carta, che si possono trovare fuori alla maggior parte delle banche, o anche nei rifiuti delle singole persone, al fine di appropriarsi di scontrini e ricevute per ottenere un profilo completo della vittima, in modo da poter usare il conto corrente del malcapitato.

Sniffingsolitamente sono gli hacker che operano lo “sniffing”. Questo consiste nell intercettare le transazioni avvenute online, in modo da ottenere le coordinate bancarie dei pagamenti. Solitamente, particolarmente prese di mira dai truffatori sono le carte prepagate, come Postepay. Spesso si utilizzano i soldi rubati per finanziare giri di denaro sporco. Come detto in precedenza, essendo passibili di denuncia noi stessi, poiché i soldi vengono utilizzati a nostro nome, è molto importante denunciare subito il furto.

Phishingquesta truffa consiste nell’inviare e-mail false spacciandosi per enti di credito prestigiosi, al fine di spingere la vittima ad inoltrare i propri dati personali, come numero della carta e CVV. Non a caso il termine “phishing” in inglese vuol dire “pescare” ed è proprio quello che fanno i malfattori inviando tantissime e-mail in attesa che qualche vittima “abbocchi”. La cosa migliore da fare è ignorare totalmente questi messaggi o in alternativa segnalarli alle autorità.

Boxing: questa frode consiste semplicemente nel trafugare nelle cassette della posta le lettere inviate dalle banche contenenti le carte di credito e i relativi PIN. I truffatori rimetto poi le carte nella cassetta della posta da cui le hanno prelevate. In questo modo la vittima comincerà ad utilizzarle normalmente.

Credit Card Surcharge: è una pratica che consiste nell addebitare all’acquirente un costo maggiore nel momento in cui viene processato il pagamento. Spesso sono i siti web che permettono di prenotare viaggi che mettono in atto la frode. Nonostante questa pratica sia vietata, la legislazione in proposito è piuttosto confusa, quindi ci si potrebbe trovare di fronte ad un reato che non si può denunciare.

Frode su carta di credito: bocco immediato

  • blocco della Carta Visa: dall’Italia  800-819-014 oppure se si è all’estero si può consultare il pdf contenente tutti i numeri verdi;
  • numero per il blocco della carta MasterCard: dall’Italia  800 870 866
  • numeri per il blocco della American Express: dall’Italia 06.72.900.347 – dall’estero +800.263.92.279 – Australia, Canada, USA 011.800.263.92.279 – Messico 018.001.231.690
  • blocco della CartaSì:  dall’Italia 800 15 16 16 – dall’estero +39 02 3498 0020
  • Numeri per il blocco della  Diners Club: dall’Italia 800 39 39 39 – dall’estero +39 02 3216 2656

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