Prestiti personali: chiedi il tuo preventivo online

Non sai da dove cominciare quando si tratta di richiedere un prestito personale? Non preoccuparti, siamo qui per aiutarti. Questa guida vi dirà tutto quello che c’è da sapere sui prestiti personali, dai diversi tipi di prestiti disponibili a come scegliere quello migliore per le soddisfare le tue esigenze.

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Richiedere un prestito personale è più facile che mai: si può fare tutto online. Iniziamo!

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Prima di iniziare l’iter della richiesta di un prestito personale ti consiglio di leggere tutto l’articolo, ti servirà per capire come valutare una eventuale offerta.

Vediamo ora punto per punto le principali cose da sapere prima di chiedere un finanziamento così che si possa scegliere il migliore.

Come scegliere il miglior prestito personale?

prestito personale migliore

Per scegliere il migliore tra i prestiti personali è necessario comprendere anzitutto il significato della sigla T.A.E.G. – Tasso Annuo Effettivo Globale -. A parità di durata e di importo, più è basso l’indice T.A.E.G. migliore è l’offerta di finanziamento.

Attenzione: controllare sempre che la percentuale del T.A.E.G. sia FISSO e riferito ad un tasso a regime. Questo perché esiste la possibilità che lo stesso sia riferito ad un periodo limitato. Se così è si parla di indice di ingresso il quale potrà variare a seconda delle clausole previste nel contratto.

Chiedere specificatamente l’eventuale documentazione inerente costi ed accessori esclusi dal calcolo del T.A.E.G. Sappi che normalmente ne sono esclusi i costi di copertura assicurativa ma – lo scoprirai più avanti -, non solo quelli.

Oggi sul mercato sono presenti moltissimi operatori finanziari autorizzati a “vendere denaro”. Ora, proprio in virtù di questo la prima regola da seguire sempre è quella di chiedere e quindi valutare più offerte.

Inoltre, prima di firmare un contratto, chiedi sempre il piano di ammortamento e la documentazione prevista per legge. Soprattutto chiedi il modulo SECCI o il c.d.IEBCC. Questo documento è di fondamentale importanza perché serve a valutare e raffrontare le varie offerte.

Chiedi senza timore tutta la documentazione che ti occorre in quanto, oltre ad essere un tuo diritto evidenzia la tua consapevolezza. Chi ti offre il prestito ti rispetterà per questo e probabilmente applicherà tassi e costi inferiori perché intuirà che sei un consumatore ben informato.

Raccomandazione: cura i tuoi interessi! Con la stessa attenzione con cui la banca sceglie se concederti o meno un prestito, anche tu dovresti assicurarti di scegliere l’offerta migliore.

Il contratto tipo. Ogni banca / istituto di credito gestisce i prestiti personali con un suo contratto, ma nella sostanza tutti contengono le seguenti informazioni:

  • lista delle rate e relative scadenze – piano di ammortamento -;
  • totale della somma che verrà elargita ed il modo in cui questa dovrà essere restituita;
  • elenco degli oneri a carico del cliente;
  • informazione relativa al tasso del T.A.E.G;
  • tasso di interesse T.A.N;
  • se è prevista la possibilità di eventuali modifiche sui costi / commissioni anche dopo la stipula del contratto);
  • indicazione di assicurazioni e garanzie richieste.

Un altro dato che bisogna attentamente considerare quando si richiede un prestito, è quello riferito alle spese accessorie. Con questo termine s’intendono tutti i costi che esulano dal rimborso della quota capitale e della quota interessi. In sostanza tutti quei costi non strettamente legati all’apertura e gestione del finanziamento che sono:

  • spese di istruttoria
  • incasso e gestione rata;
  • costo delle comunicazioni;
  • imposta di bollo o sostitutiva sul contratto;
  • spese di chiusura della pratica di finanziamento;
  • eventuali spese assicurative.

Prediligi tempi di rimborso lunghi e rate piccole!

Prediligere un piano di rientro con tempi lunghi e rate contenute ti consentirà di aumentare le probabilità di ottenere il prestito desiderato. Abbattendo l’importo della rata mensile, infatti, aumenterai la tua capacità di restituzione e quest’ultima è un parametro di valutazione fondamentale per gli enti creditizi.

È importante ricordare che la capacità restitutiva viene calcolata verificando il rapporto tra reddito netto e importo della rata. Di solito ci si preoccupa che quest’ultima sia inferiore al 30% del reddito totale. Quanto più alto e stabile è il tuo reddito più facilmente otterrai il prestito.

Quali sono i requisiti per chiedere un prestito personale?

Per ottenere un prestito personale, dovrai soddisfare diversi requisiti. Questi possono variare in taluni aspetti a seconda delle regole interne dell’ente creditizio, ma rientrano sempre nelle norme stabilite dalla Banca d’Italia.

Il primo requisito richiesto è l’avere raggiunto la maggiore età – 18 anni – e non aver superato i 70.

Il secondo requisito è poter dimostrare di avere le risorse economiche necessarie necessarie a pagare le rate senza andare in sofferenza. Serve dunque avere un reddito dimostrabile sufficientemente alto da poterti permettere di pagare la rata agevolmente.

Il terzo requisito è avere la residenza in Italia. Inoltre è sempre meglio avere già un conto corrente bancario in attivo così che se ti viene richiesto puoi presentarlo e riscuotere fiducia.

Il quarto requisito è essere in grado di fornire tutta la documentazione che la banca prende in esame per valutare la capacità restitutiva. I dipendenti devono presentare la busta paga, i pensionati il cedolino della pensione, i lavoratori autonomi la dichiarazione dei redditi.

Oltre ai documenti appena citati, gli istituti di credito prendono in esame anche entrate di altro tipo, purché siano dimostrabili. Esempio classico una rendita da affitto di un immobile.

Il quinto requisito è avere una buona reputazione finanziaria. Se in passato hai avuto problemi con altri finanziamenti dovresti averli sistemati. Non solo devi anche attendere che tali segnalazioni negative vengano cancellate. A tale proposito può essere utile leggere l’articolo: cancellazione dati CRIF, tempi e modi.

Il sesto requisito è tale solo se il reddito non è ritenuto abbastanza alto o se vi sono altre problematiche. In questi casi l’ente creditizio può chiedere ulteriori garanzie accessorie, come ad esempio la firma di un garante coobbligato.

Costi dei prestiti personali

Per comprendere come si calcola il costo totale di un finanziamento bisogna tenere conto degli interessi da versare sul capitale ricevuto e di tutte le spese accessorie. Si tratta di voci come: costi di istruttoria per l’apertura della pratica, oneri fiscali, costi per l’incasso delle rate e altre spese relative alle assicurazioni.

Per semplificare la valutazione de costo totale del prestito si utilizza l’indice T.A.E.G. (Tasso Annuo Effettivo Globale). Questo valore percentuale ingloba costi e oneri complessivi del prestito. Grazie al T.A.E.G. è dunque possibile confrontare due prestiti, infatti quello con la percentuale bassa risulta quello più conveniente.

Attenzione: ricorda che talvolta nell’indice T.A.E.G. non vengono inclusi i costi opzionali. Un esempio ne è l’assicurazione. Non essendo obbligatoria che, nel caso dei prestiti personali non è obbligatoria ma se richiesta viene conteggiata a parte.

Cosa diversa – e meno importante – sono i costi legati al TAN. Si tratta del cosiddetto Tasso Annuo Nominale, ossia la percentuale che indica il tasso di interesse puro da pagare su base annui.

In pratica si tratta degli interessi dovuti ma calcolati sottraendo le varie voci che portano alla formazione dell’importo finale. È questo il motivo per cui il tasso T.A.N. è sempre inferiore al TAEG.

Il piano di ammortamento

I dettagli che caratterizzano un prestito vengono rivelati con il piano di ammortamento. Si tratta in sostanza di un documento che comprende il numero di rate, l’importo di ogni singola rata, la scadenza, la quota capitale e gli interessi.

Esistono diverse tipologie di piani di ammortamento: quello tedesco, quello italiano, americano o anglosassone fino ad arrivare al piano di ammortamento alla francese. Quest’ultimo è il piano di ammortamento comunemente usato in Italia. Prevede la divisione della rata in due parti, una è la quota capitale e l’altra la quota di interessi. Vediamo ora i dettagli di come funziona il piano di ammortamento alla francese.

Questo piano, prevede prima il saldo degli interessi e poi quello del capitale. Le prime rate hanno un ammontare maggiore di interessi i quali man mano che si onorano i pagamenti decrescono. Al contempo però sale il pagamento della quota capitale. Questo bilanciamento fa sì che l’ammontare complessivo della rata rimanga costante.

In conclusione, la definizione del piano di ammortamento è utile a mostrare tutti i dettagli del rimborso di un finanziamento. In questo modo si ha la visione completa della durata e l’ammontare ancora residuo del debito contratto mese per mese, rata dopo rata.

Come funziona l’assicurazione sul prestito?

L’assicurazione sul prestito è una protezione sul rischio insolvenza in caso di morte, di grave malattia o perdita del posto di lavoro.

Attenzione: devi sapere che in caso di perdita o di infortunio sul lavoro non si viene esonerati dal pagamento del debito.

Vero è che sarà l’assicurazione a pagare le rate ma è altresì vero che successivamente – passato l’evento negativo -, l’assicurazione farà rivalsa su di te.

L’assicurazione in pratica tutelata l’ente creditizio, non il debitore. Quanto detto vale ad eccezione del caso di morte. In tale circostanza l’assicurazione l’intero prestito e nulla può chiedere agli eredi.

Come accennato in precedenza il costo della polizza assicurativa non viene sempre inclusa nel TAEG perché facoltativa ma alcune volte la banca la richiede. Vediamo perché.

Quando la polizza è facoltativa, in certi casi la Banca può richiederne la sottoscrizione per aumentare le garanzie. Tale situazione in genere si verifica nei seguenti casi:

  • assenza di un reddito sicuro;
  • pregressa segnalazione del richiedente come cattivo pagatore;
  • elevato importo del finanziamento richiesto.

Nel caso in cui la polizza sia ritenuta necessaria per i motivi sopracitati, è bene valutarne il costo. Inoltre occorre verificare che tale importo sia stato inserito nel calcolo del T.A.E.G. In caso contrario, in fase di comparazione delle offerte, è bene fare i dovuti calcoli aggiuntivi per avere un coefficiente T.A.E.G. più preciso.

Attenzione: nel caso in cui l’istituto di credito chiede la sottoscrizione di una polizza, sappi che è un tuo diritto scegliere la compagnia.

La polizza assicurativa è un contratto che, in caso di estinzione anticipata del prestito, la parte non goduta ti deve essere restituita. Per avere maggiori informazioni leggi l’articolo di approfondimento sul rimborso dell’assicurazione della cessione del quinto.

Quali documenti servono per chiedere un prestito personale?

Per richiedere un prestito, devi fornire alla banca o alla finanziaria una serie di documenti. Questi servono sia per permettere la tua identificazione, sia per dimostrare la tua situazione economica e reddituale.

Per i cittadini Italiani:

  • documento d’identità;
  • codice Fiscale.

Per i cittadini dell’Unione Europea:

  • documento d’identità;
  • certificato di residenza contestuale;
  • attestato di regolare soggiorno o attestato d’iscrizione anagrafica.

Per gli extracomunitari:

permesso di soggiorno.

Documenti utili per dimostrare la propria situazione reddituale

Per i dipendenti

  • l’ultima (o le ultime due) busta paga;
  • CUD.

Per lavoratori autonomi

  • ultima dichiarazione dei redditi (Unico o 730);
  • modello F24 corrispondente alla dichiarazione presentata, regolarmente pagato.

Per i pensionati

  • ultimo cedolino;
  • ultimo modello Obis M (per I pensionati Inps);
  • altro certificato attestante la tipologia di pensione percepita (in alternativa).

Conclusioni

La scelta di un operatore finanziario piuttosto che un altro, deve essere il risultato di un’attenta analisi tra costi e benefici. Le offerte sono tantissime ed è importante valutarle con molta attenzione.

Come abbiamo detto, il T.A.E.G. è il principale indicatore cui far riferimento, ma attenzione a verificare che lo stesso includa tutti i costi. Oltre a ciò controlla anche che questo sia valido per tutta la durata del mutuo (attenzione alle clausole di variazione in corso). Diversamente occorre aggiornare tale tasso tenendo conto di oneri diversi (spesso si tratta dell’assicurazione).

Speriamo che i nostri articoli vi aiutino a valutare al meglio le offerte presenti sul mercato.

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