Mutuo Prima Casa

Hai bisogno di un mutuo prima casa? Essendo la prima volta che ti accingi a fare un acquisto così importante, di fronte a questa domanda ti senti un po’ smarrito! Questo è del tutto normale, non sai esattamente cosa ti aspetta, cosa fare e come farlo. Non preoccuparti troppo, leggi questa guida e sicuramente avrai tutte le risposte che cerchi.

Non solo, in questa guida ti dico anche come organizzarti per trovare il miglior mutuo su piazza.

Dunque, passiamo subito all’azione, inizio con il farti un elenco sintetico di tutti i passaggi che servono ad accendere un mutuo casa e realizzare il tuo sogno entro massimo di 90 / 120 giorni da questo istante.

Tutto in l’iter in sette passaggi, eccoli:

  1. auto verifica di fattibilità;
  2. trovare il miglior mutuo;
  3. verifica della fattibilità;
  4. istruttoria;
  5. la delibera;
  6. stipula del contratto;
  7. erogazione del mutuo.

Eccoci qua, la situazione è migliorata vero? Sapere i singoli passaggi che stai per compiere ti dà già più sicurezza. Andiamo avanti, ora è il momento di capire esattamente come avvengono e quali sono le dinamiche che regolano questi 7 step necessari per avere la tua splendida nuova casa.

Requisiti

Guida al Mutuo Prima Casa

Oltre essere maggiorenni ed avere la residenza in Italia e dato che si tratta di una operazione finanziaria di lungo periodo, per ottenere un mutuo destinato all’acquisto di una prima abitazione, serve necessariamente un reddito stabile ed abbastanza elevato da permettere di rimborsare le rate senza troppe difficoltà. Bene, se pensi di soddisfare questi requisiti, possiamo procedere e vedere insieme come funziona un mutuo, come simulare l’importo di una presunta rata e come ed in base a cosa scegliere tra un mutuo a tasso fisso o uno a tasso variabile. Buona lettura!

Elenco documenti e requisiti:

  1. documenti che attestano il reddito;
  2. lavoro con contratto a tempo indeterminato;
  3. documentazione dell’immobile;
  4. conto presso la banca a cui si richiede il mutuo.

Come funziona

Il mutuo strutturato per l’acquisto della prima casa ha una conformazione simile in tutti gli istituti bancari, anche se a volte ci possono essere delle specifiche agevolazioni, come quelle che sussistono per il mutuo casa dedicato ai giovani. In generale, la banca può finanziare al massimo circa l’80% del valore dell’immobile che ci si appresta ad acquistare. Il restante 20% invece dev’essere coperto dal richiedente del mutuo.

Quando si parla di mutui erogati con il 100% dell’importo per l’acquisto della prima casa, generalmente ci si riferisce a quelli accessibili solo ai giovani al di sotto dei 35 anni.

Cosa succede invece se se la casa che si acquista è vecchia e da ristrutturare?

In questo caso, le banche offrono il cosiddetto mutuo più ristrutturazione. Questa forma di finanziamento permette al richiedente di ottenere l’80% del valore di acquisto dell’immobile e in più si ottiene anche l’80% della somma preventivata per i lavori di ristrutturazione.

La richiesta del mutuo prima casa e l’erogazione del prestito non è veloce come ottenere un prestito personale. Infatti, sino a quando si fanno i documenti, si attende l’approvazione da parte della banca e l’erogazione del prestito, è possibile che questo venga concesso anche con un periodo di attesa superiore ai trenta giorni.

Come scegliere il miglior tasso di interesse

tasso fisso o tasso variabile

La scelta del tipo di mutuo generalmente è tra tasso fisso o tasso variabile, ma quale scegliere tra i due?

La scelta tra un tasso fisso o variabile può essere complessa. Chi è poco avvezzo a queste situazioni spesso si chiede un suggerimento alla banca che eroga il prestito. Questo è un errore perché la stessa è in conflitto di interessi e quindi potrebbe – e probabilmente è ciò che accade quasi sempre – non fare gli interessi del cliente.

In linea di massima, il miglior tipo di tasso è quello fisso. Questa tipologia di tasso prevede una rata che si mantiene stabile per tutto il periodo del finanziamento e quindi permette di programmare su base certa il piano di rientro. Questo perché si ha certezza della rata mensile da sostenere.

Le certezze però hanno un costo. Uno degli svantaggi del tasso fisso è che di solito questa forma di finanziamento prevede dei tassi leggermente più alti rispetto al variabile, ma nonostante questo, ne vale la pena, soprattutto se i tassi di interesse sono bassi come in questi ultimi anni.

Per quanto riguarda il mutuo a tasso variabile, questo in sostanza prevede una rata che appunto varia nel tempo e quindi lo stesso si basa su un calcolo differente: viene suddivisa la quota capitale per i mesi della durata del mutuo, mentre il tasso di interesse cambia ogni mese, in base all’indice degli interessi Euribor.

Quindi cosa succede? Nella pratica succede che: un mese potresti pagare una rata di 500 euro e il mese dopo di 350, la rata varia di continuo, in base appunto all’indice Euribor. Questi cambiamenti repentini possono essere difficili da sostenere per chi ha uno stipendio fisso. Ma qual è il vantaggio di questo finanziamento? In molti scelgono il tasso variabile perché permette di ottenere il mutuo con un tasso di interesse complessivo nettamente inferiore al mutuo a tasso fisso.

In ogni caso, anche se hai uno stipendio fisso, oggi potresti scegliere comunque di affidarti al tasso variabile grazie a un’opzione che impone un tetto massimo, oltre il quale la rata non può salire. Facciamo un esempio pratico: supponiamo che la rata calcolata all’inizio è di 400 euro, la banca può impostare (anche con il tasso variabile) che questa non salga oltre i 500 euro. In questo modo si riesce a gestire il tasso variabile anche con uno stipendio fisso. Questa soluzione potrebbe essere molto interessante in quanto si può tentare la sorte senza rischiare – nel caso i tassi aumentino notevolmente – di ritrovarsi con una rata mensile troppo alta da sostenere.

Come trovare miglior mutuo prima casa online

Prima di tutto è bene chiarire che la scelta del miglior mutuo prima casa è strettamente correlata all’età del mutuatario, alla situazione patrimoniale come anche alle proprie preferenze personali tra cui la propensione al rischio. Non esiste uno standard assoluto, ognuno sceglie il miglior mutuo secondo i propri canoni, i bisogni e la propria situazione economica.

Uno dei parametri che merita particolare attenzione accomuna tutti – oltre alla percentuale del tasso di interesse fine a sé stesso – è come questi vengono calcolati.

I metodi sono 3: tasso fisso, tasso variabile e tasso misto. Se non sai di cosa sto parlando, ti consiglio di prestare una particolare attenzione ai prossimi 3 paragrafi prima di cominciare la tua ricerca. Vediamoli.

Quando si sceglie il “mutuo a tasso fisso” vuol dire che la percentuale di interesse che viene applicata sul mutuo rimane uguale dall’inizio alla fine. Scegliere questo metodo di calcolo significa, di contro, pagare tassi più alti (comunque bassi in questo periodo storico). Il vantaggio però è che così si ha la certezza di pagare una rata costante per tutta la durata del mutuo.

Se pensi che questa tipologia di calcolo è quella migliore per te, ti raccomando di controllare che non vi siano limitazioni. Sincerati se il tasso rimanga fisso a prescindere dalle oscillazioni di mercato. Non di rado infatti nei contratti vengono messe delle clausole dove si specifica che il tasso può essere modificato al rialzo.

Nota bene: se un domani dovessi trovarti in questa situazione puoi cercare di limitare i danni ricorrendo alla rinegoziazione del mutuo. Questa opzione è un diritto e la banca non ha possibilità di opporsi.

Il mutuo a tasso variabile. Quest’ultimo è soggetto alle oscillazioni di mercato, siano esse al ribasso come però anche al rialzo. Generalmente la caratteristica è molto apprezzata quando i tassi di mercato sono bassi! La percentuale di ingresso è di qualche punto inferiore al mutuo calcolato con la formula a tasso fisso.

Dov’è la controparte? Ebbene, il rischio in questo caso è che se i tassi salgono molto, la rata aumenta. Il pericolo quindi è che questa può arrivare a pesare gravemente sul bilancio familiare.

In genere, un mutuo a tasso variabile è considerato più rischioso data la lunga durata di un mutuo casa. Infatti, nell’arco di 10, 20, 30 anni, può succedere che i tassi variano anche di molto. Non è difficile comprendere che in un lasso di tempo così lungo fare previsioni è esattamente come giocare d’azzardo.

Se ti stai chiedendo cosa accade se i tassi scendono sotto lo zero ti dico subito di non aspettarti vantaggi. Le banche hanno preso precauzioni ovvero applicano la “clausola floor” la quale le tutela permettendo loro di imporre uno spread non inferiore allo zero.

Il “mutuo a tasso misto”. Un tempo sottovalutato oggi questa formula di calcolo del mutuo che sta guadagnando lentamente consenso. La sua caratteristica è quella di poter essere rinegoziato ogni 2, 5, 10 anni.

In sostanza il mutuatario può – alle scadenze prefissate – cambiare tipo di tasso basandosi sull’Euribor del momento.

Generalmente la formula a tasso variabile viene sfruttata per il periodo temporale entro il quale si restituisce la parte relativa la quota degli interessi per poi passare al tasso fisso quando si inizia a rimborsare la quota capitale.

Verifica della fattibilità

Ricordi il primo punto di questo articolo? Bene, ora sei giunto alla parte dove ti parlo in merito alla “verifica fattibilità”, effettuata dall’istituto di credito. In questo caso quindi parliamo della procedura grazie alla quale la banca o la finanziaria effettua una prima valutazione sulla fattibilità o meno dell’operazione finanziaria.

Si tratta di un passaggio non vincolante, si basa sulle tue auto-dichiarazioni, questo è molto utile per avere un riscontro e sapere nell’arco di poche ore se sussistono i prerequisiti richiesti dalla banca per eventualmente passare alla fase successiva ovvero l’istruttoria del mutuo. Per effettuare questa analisi preliminare ti verranno richiesti i seguenti dati:

  • Importo richiesto;
  • Dati anagrafici;
  • Dati reddituali;
  • Dichiarare se si hanno altri finanziamenti in corso, la loro durata e gli importi delle rate;
  • Dati e valore dell’immobile che si intende acquistare e che fungerà da garanzia.

In questa fase viene fatto un calcolo sul rapporto rata-reddito, il procedimento è essenzialmente quello illustrato nel primo sottotitolo, solo questa volta è la banca a farlo.

Consiglio: cerca di essere preciso e sincero, solo così questa operazione preliminare ha un senso. Diversamente rischi che la pratica venga bocciata nella fase successiva ovvero durante l’istruttoria del mutuo. In quella fase infatti, l’istituto di credito effettuerà controlli approfonditi basati sull’analisi dei documenti ufficiali. Si guarderanno le buste paga, le dichiarazioni dei redditi e – soprattutto – verrà fatta una visura CRIF. Ogni aspetto inerente la capacità restituiva, la reputazione creditizia verranno esaminati con particolare attenzione e nulla viene lasciato al caso.

L’istruttoria

Eseguita la richiesta di fattibilità con risultato positivo, è arrivato il momento di procedere all’istruttoria del mutuo. Questa viene impostata dalla banca ed è necessaria per effettuare una verifica dettagliata delle informazioni fornite con l’autocertificazione.

In questa fase la banca decide se ci sono i presupposti concreti per procedere ufficialmente alle verifiche sulla reale fattibilità del finanziamento. Questa volta i documenti richiesti per l’istruttoria saranno quelli ufficiali, te li elenco:

  • Codice fiscale e documento di riconoscimento (Carta di Identità)
  • Stato di famiglia in autocertificazione
  • Certificato di residenza, questo si può richiedere al comune, o se la Banca lo accetta, si può portare anche in autocertificazione.
  • Compromesso o proposta di acquisto, definita con l’agenzia o con il proprietario dell’immobile che stai per comprare.
  • Se la richiesta è effettuata da coniugati in regime di separazione dei beni è necessario anche l’atto di matrimonio con l’indicazione specifica.
  • Nel caso invece questa avvenga da parte di separati o divorziati, è necessario portare in banca la copia la sentenza di separazione o divorzio rilasciata dal tribunale.
  • Visura Catastale rilasciata dall’Agenzia delle Entrate e planimetria dell’immobile
  • Se sussistente, copia del precedente atto di compravendita o dell’atto di successione ereditaria

Per i dati reddituali di dipendenti pubblici e privati invece serve:

  • La fotocopia delle ultime due buste paga e copia del 730 e del CU per i dipendenti pubblici e privati

Per i lavoratori autonomi o liberi professionisti al posto della busta paga e del CU o 730, servono invece:

  • Fotocopia dell’Unico Redditi degli ultimi due anni per i liberi professionisti o lavoratori autonomi
  • Giacenza media annuale ed estratto conto degli ultimi tre mesi (solo per liberi professionisti e autonomi)
  • Il C.C.I.A.A per gli iscritti alla camera di commercio dell’industria e artigianati
  • La copia del documento comprovante l’iscrizione a un albo specifico per i liberi professionisti
  • Numero di attestazione partita IVA

La delibera del mutuo

Superata con esito positivo l’istruttoria, è il momento della delibera – atto ufficiale con cui la banca si impegna ad erogare il mutuo – questo però non prima che l’istituto di credito compia due ulteriori verifiche:

  1. la verifica del valore dell’immobile da acquistare. Questa operazione viene effettuata da un perito di fiducia della banca il quale, dopo aver effettuato un sopralluogo provvederà a redigere una perizia nella quale si dichiarerà il valore effettivo dell’immobile;
  2. L’accertamento sul reale status dell’immobile, ovvero la proprietà e se vi sono vincoli sullo stesso. Questa verifica è necessaria in quanto la casa acquistata sarà essa stessa una parte rilevante delle garanzie necessari per deliberare il mutuo.

Se tutto è in regola, se il valore dell’immobile è quello previsto e se l’immobile è libero da iscrizioni pregiudizievoli la delibera può essere portata a termine.

Come si fa la stipula del contratto

Dopo tutto questo percorso, se i controlli sono andati a buon fine, ci vorranno all’incirca tra i 60 e i 120 giorni per arrivare alla stipula del mutuo. La stipula viene effettuata dinanzi al notaio e saranno presenti: il procuratore della banca e il richiedente.

In questa sede si provvede a firmare l’atto pubblico del mutuo ipotecario. Solo dopo la firma da entrambe le parti e l’autenticazione del notaio, la banca può erogare la somma di denaro richiesta e che il richiedente restituirà a rate mensili precedentemente concordate e comprensive degli interessi. A garanzia del rimborso, la banca istituisce anche un’ipoteca immobiliare che iscrive l’immobile a favore dell’Istituto di credito, nel caso di mancato pagamento delle rate e pignoramento della casa per insolvenza.

L’ipoteca come riportato dalla legge dev’essere annotata sui Pubblici Registi Immobiliari ed è imposta a garanzia di una somma pari al 150 o al 200% dell’importo concesso con il mutuo. In questo modo, in caso di mancato pagamento la banca copre il rimborso del capitale residuo, gli interessi concordati, gli interessi di mora e tutti gli oneri e le spese che comportano un eventuale pignoramento.

L’ipoteca si estingue dopo 20 anni dalla stipula, se la durata di questo è superiore allora la banca rinnoverà l’ipoteca allo scadere dei vent’anni, per poi cancellarla senza costi aggiunti al momento dell’estinzione del debito.

L’atto definitivo: l’erogazione del mutuo

L’ultimo passo definitivo è l’erogazione della somma approvata dalla banca. In questo caso, l’istituto di credito può scegliere di adottare due soluzioni, ossia:

L’erogazione diretta al momento della firma dell’atto: in questo caso il procuratore consegna dinanzi al notaio un assegno circolare, oppure invia nell’immediato un bonifico al conto corrente del mutuatario.

L’erogazione in un secondo momento o differita prevede invece che la somma venga data al cliente solo dopo che si è ricevuta la conferma dal notaio dell’avvenuta iscrizione dell’ipoteca. In questo caso l’erogazione avviene una volta che è stata consolidata l’ipoteca. In questo caso i tempi di attesa sono di circa 10 giorni. La scelta di questa soluzione solitamente viene effettuata quando chi vende l’immobile è considerato un soggetto fallibile, quindi si attende la conferma dell’ipoteca come mezzo di sicurezza per la banca che ha erogato il prestito.

spese-mutuo-prima-casa.html

Certo esistono delle agevolazioni prima casa che rendono le tasse e imposte meno onerose, ma queste andranno comunque aggiunte le spese bancarie, quelle delle polizze assicurative, le spese notarili ecc… Le spese sono molte più di quante puoi pensare, la maggior parte non incidono pesantemente sul prestito totale ma sono comunque necessarie per ottenere un finanziamento per l’acquisto.

Prima di firmare il contratto di mutuo, dunque è necessario pensare anche a quali sono le spese da corrispondere. Ecco perché abbiamo realizzato una guida che ti permette di conoscere le tasse e effettuare un calcolo spese prima dell’acquisto del tuo immobile.

Quali le spese da sostenere

Il costo del mutuo non si limita agli interessi applicati sulla quota capitale, ma ci sono anche altre spese bancarie da prendere in considerazione e come abbiamo accennato è necessario provvedere anche al pagamento delle imposte e delle tasse previste dal Governo. Vediamo insieme la lista completa delle spese mutuo prima casa.

Spese bancarie: istruttoria e perizia

Le spese di istruttoria sono quelle previste dalla banca per eseguire tutta la documentazione e gli atti previsti per la concessione del prestito. Questo iter condotto dall’istituto di credito però non è gratuito ma prevede delle spese vive che vengono di solito inserite all’interno del prestito e che si aggiungono alla somma capitale richiesta per l’acquisto.

Il costo per le spese che servono a istruire la pratica è di solito richiesto in misura fissa e varia a seconda dell’Istituto bancario al quale hai richiesto il mutuo. Il costo fisso va dai 150 euro sino a un massimo di 300.

Alcune banche preferiscono invece prendere le spese in percentuale, in questo caso l’importo da corrispondere va dallo 0,1% sino allo 0,5% dell’importo concesso.

Oltre alle spese di istruttoria è necessario anche pagare le spese di perizia, queste di solito invece si devono corrispondere prima della concessione del mutuo. Una perizia tecnica effettuata da uno dei professionisti di fiducia della banca, ha un costo che va dai 150 ai 300 euro.

Le imposte dovute allo Stato

Alle spese previste dalla banca per il mutuo, vanno aggiunte anche quelle dovute allo Stato. In questo caso, ci sono diverse variabili da prendere in considerazione, innanzi tutto se questo sia o meno il primo immobile che compri o di proprietà.

In questo caso, se è il tuo primo immobile allora avrai accesso alle agevolazioni prima casa. Se invece possiedi già una casa (anche se avuta per diritti di successione) nello stesso comune in cui stai comprando l’immobile, allora l’acquisto sarà soggetto alle spese mutuo seconda casa. Infine, nel caso l’immobile avuto per diritti di successione sia in un comune diverso rispetto a quello in cui stai acquistando la casa, allora potrai comunque usufruire di queste agevolazioni.

Le spese e imposte dovute allo Stato devono essere corrisposte in sede notarile al momento della stipula del contratto di mutuo.

Spese acquisto da privato

In questo caso dovrai corrispondere:

  • Imposta di registro pari al 2% del valore catastale (questo si calcola moltiplicando la rendita catastale per il coefficiente fisso di 115,5)
  • Imposta fissa ipotecaria e imposta fissa catastale: 50 euro l’una.

Spese acquisto da un’impresa costruttrice

  • L’imposta agevolata prevede di corrispondere all’impresa l’IVA pari al 4%.
  • La tassa di registro fissa invece è pari a 200 euro
  • L’imposta catastale fissa è di 200 euro
  • Se l’immobile acquistato dalla casa costruttrice non è soggetto ad agevolazioni e si presenta nelle categorie catastali che indicano un’abitazione di lusso, l’IVA da corrispondere è al 22%.
  • Nel caso non si possa accedere alle agevolazioni, ma l’immobile rientra nelle categorie catastali che indicano tutti gli immobili non di lusso, l’IVA da corrispondere è pari al 10%.
  • Infine, in tutti i casi proposti rimangono invariate l’imposta di registro e catastale pari al 2% l’una.

Costi assicurativi

Tra le spese mutuo prima casa, oltre a quelle sovra-citate, ci sono anche quelle previste dall’assicurazione obbligatoria che devi stipulare in banca per coprire eventuali problemi che potrebbero danneggiare il valore dell’immobile.

Il costo dell’assicurazione per l’acquisto della casa dipende dal suo valore commerciale e da quelle che vengono sottoscritte. Infatti, ci sono alcuni istituti che richiedono solo l’assicurazione contro gli incendi, altri che invece impongono anche un’assicurazione sulla vita.

Polizza incendio

La polizza incendio prima casa è una garanzia accessoria necessaria alla banca, per evitare di subire delle perdite sino a quando è presente l’ipoteca sulla casa. Il premio annuo di quest’assicurazione è molto basso e comunque protegge anche il richiedente del mutuo, da eventuali problemi in caso di incendio. Il costo di questa polizza è di solito tra i 50 e i 100 euro annuali.

Polizza vita

La maggior parte delle banche richiede la stipula della polizza vita. Questa solitamente è prevista principalmente per le famiglie monoreddito, quindi nel caso in cui alla morte del richiedente non vi sia nessun altro che possa rifondere il mutuo.

Questa è una polizza molto importante sia per la banca sia per chi acquista la casa. Il costo della copertura per la polizza vita del mutuo per l’acquisto della prima casa può andare dai 30 fino ai 100 euro mensili. La variazione dipende: dal sesso, dall’età del richiedente, dall’assicurazione convenzionata con la banca e dalla durata della polizza.

Polizza fideiussoria

Infine, a protezione del mutuo, alcune banche richiedono anche la polizza fideiussoria questa è una pratica comune per gli Istituti che offrono il credito fondiario, ossia che danno la possibilità di accedere a un prestito che copre più dell’80% del valore dell’immobile.

Sono poche le banche che offrono il credito fondiario, ma nel caso tu stia comprando la prima abitazione con questo finanziamento, allora ci sarà la necessità di stipulare anche una fideiussione assicurativa. Il costo di questa assicurazione prevede una spesa circa del 0,20% annuo.

Spese di gestione

La banca di solito sceglie anche di applicare le spese di incasso rata, queste non sono previste in tutti i contratti di mutuo, ma è sempre meglio chiedere alla banca se sussistono o meno. Di solito, il pagamento per l’incasso rata ha un costo che varia dall’euro sino a un massimo di tre euro al mese.

Le spese di gestione del mutuo, oltre a quella previsto per l’incasso rata, sono davvero molte, per questo motivo ti consiglio di controllare il foglio informativo alla voce: spese amministrative periodiche che rilascia la banca al momento dell’erogazione del mutuo. Queste microspese di solito sono annuali e di solito sono pari a circa 20 o 30 euro.

Costi dell’estinzione anticipata

Le spese mutuo casa concernano anche l’estinzione anticipata? Come previsto dalla Legge Bersani 40/2007, da quell’anno in poi non sono previste più spese per coloro che scelgono di estinguere il mutuo anticipatamente. Quindi nel caso tu abbia la possibilità di estinguere il prestito ricevuto non dovrai pagare nulla alla banca.

Spese notarili prima casa

I costi del Notaio variano di solito in base alla regione, provincia o comune in cui scegli di stipulare il contratto di mutuo e ottenere la successiva erogazione. Il tariffario varia anche a seconda del professionista e delle imposte che devi pagare. Infatti, come accennato all’inizio oltre alle spese contrattuali del notaio, in questa sede si corrispondono anche le imposte statali. Il totale delle spese notarili per il mutuo può variare dai 2000 ai 3000 mila euro.

Guida ai comparatori di mutui online

Cercare il mutuo prima casa migliore è sicuramente un passo importante, fortunatamente, a differenza di qualche anno fa, oggi, grazie ad internet puoi sfruttare la potenza dei comparatori di prestiti e mutui online. Voglio però suggerirti sin da adesso di andare anche nelle banche presenti sul tuo territorio, fallo dopo aver terminato la ricerca online, questo perché nel frattempo avrai imparato a valutare meglio le offerte forte dell’esperienza fatta nel vagliare le proposte viste su internet.

Il primo comparatore che ti suggerisco di utilizzare e quello offerto da Facile.it. Questo sito, come probabilmente già sai, è uno dei più utilizzati in Italia per trovare prestiti e mutui. Non preoccuparti se non sei esperto, utilizzare il comparatore è davvero un “gioco da ragazzi”, segui le indicazioni.

Passo 1. Vai all’indirizzo di facile.it nella sezione “mutui casa”

Passo 2. Clicca su Confronta Gratis

Passo 3. Compila il form inserendo tutti i dati richiesti e infine clicca su Calcola la tua rata

Passo 4. Adesso ti si aprirà una pagina con un calcolo forfettario della rata del mutuo e con tutti gli interessi applicati dalle varie banche. Queste sono poste in ordine di convenienza quindi al primo posto trovi di solito la banca con il tasso migliore in relazione alla durata e all’applicazione degli interessi.

Passo 5. Per avere un dato più preciso e fare una scelta mirata alle tue esigenze sulla sinistra trovi le opzioni per impostare dei filtri. Tra queste opzioni ci sono l’impostazione del tuo reddito mensile, la durata in anni e infine puoi cambiare l’importo che vuoi richiedere alla banca.

Passo 6. Affianco alla banca selezionata troverai inoltre due opzioni ossia: Verifica di fattibilità e Parla con un esperto. Scegliendo una di queste due opzioni potrai ottenere maggiori informazioni sul prestito e avere una risposta preliminare dalla banca.

Altri comparatori di mutui online

  • mutuionline.it
  • mutuisupermarket.it

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